Se il nemico è invisibile

29.12.2015 15:29

di Massimo Recalcati, repubblica.it, 21 dicembre 2015

Lo scorrere della vita ordinaria occulta il Terrificante; il tran tran burocratico delle nostre abitudini esorcizza l’eventualità, sempre possibile, dell’imprevisto, dell’inatteso, di ciò che potrebbe scompaginare traumaticamente la nostra quotidianità.

Lo teorizzava a sua modo David Hume: se nulla può assicurarci che il sole sorgerà anche domani — come avviene dall’inizio dei tempi — solo l’abitudine ci consente di prevedere, con ragionevole certezza empirica, che questo accadrà regolarmente. Il che significa che esiste una evidenza naturale del mondo che assicura il quadro stabile della realtà esorcizzando la presenza sempre in agguato del Terrificante.

Per questo Lacan affermava che nella nostra vita quotidiana siamo tutti sempre un po’ addormentati. Viviamo in una routine frenetica che benda il nostro sguardo. La città e le sue strade, i cieli, i voli aerei, gli orari dei treni, le scadenze amministrative, i divertimenti, gli orari di lavoro, la Chiesa, il teatro, il cinema, la libreria, la nostra casa; tutto appare avvolto dalla nebbia di una normalità che nasconde la presenza minacciosa del Terrificante

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