Ansia

Il termine ansia deriva dal latino angere (stringere, soffocare). Nella società contemporanea le problematiche legate all’ansia sono tra le più diffuse e possono colpire differenti fasce d’età: infanzia, adolescenza, età adulta, fino alla fascia più anziana della popolazione. 

Con il termine ‘ansia’ si intende una reazione anticipatoria caratterizzata da preoccupazione, apprensione, paura di fronte ad uno stimolo o a un evento negativo futuro, ovvero che non è realmente presente o che potrebbe accadere. La risposta ansiosa si manifesta anche con specifici sintomi somatici quali palpitazioni, debolezza, senso di derealizzazione, contrazione muscolare, agitazione, insonnia, crampi allo stomaco. La sensazione è quella di instabilità (trovarsi in bilico, provare vertigine), costantemente esposti ad una condizione di vulnerabilità e fragilità, condizione questa che aumenta il senso di apprensione, paura o terrore e che porta il soggetto ad attivare meccanismi di ipercontrollo sulle proprie reazioni e sugli eventi o situazioni che le generano. Questa modalità di interazione con il mondo interno ed esterno è tipica della contemporaneità, dove si è condizionati da aspettative sociali sempre più pressanti, obblighi, identificazioni con modelli prestazionali esterni idealizzati e poco realistici che aumentano il senso di scarsa autostima e riducono la capacità di fare scelte che incontrano il proprio desiderio ed i propri bisogni piu autentici. Si è poco concentrati sul momento presente e proiettati in avanti, sempre e costantemente rivolti a prevedere e tentare di risolvere o occuparsi di qualcosa che ancora non è manifesto ma che può accadere. Basti pensare alle separazioni, al lutto, alla fine delle relazioni, al senso del limite e alla solitudine, a tutte quelle esperienze che creano una rottura con la rassicurante percezione che la vita non incontra cambiamenti, in realtà necessari ai fini evolutivi, in termini di adattamento e di evoluzione e integrazione della personalità.

L’ansia in sè è una reazione adattiva dell’organismo di fronte ad un pericolo, attiva meccanismi di attacco e fuga utili alla sopravvivenza. Aiuta a mettere in guardia in situazioni in cui si percepisce una minaccia. E’ invece patologica quando disturba in maniera più o meno notevole il funzionamento psichico, determinando una limitazione delle capacità di adattamento dell'individuo.

I principali distubi legati all’ansia sono le fobie specifiche, gli attacchi di panico, l’agorafobia , il disturbo d’ansia generalizzato, la fobia sociale, il mutismo selettivo.

La psicoterpia analitica ad orientamento junghiano può aiutare il soggetto a prendere contatto con i motivi della sua sofferenza, individuando le radici del suo malessere di cui l’ansia, nelle sue varie forme, è un segnale, Il sintomo è il punto di partenza, il più manifesto e percepibile, attraverso cui iniziare un cammino di consapevolezza che aiuti il soggetto a diventare individuo, attraverso l’esplorazione delle zone ancora in ombra, della sua dimensione affettiva ed emotiva che è il vero focus del lavoro terapeutico. Il sintomo si trasforma così da aspetto psicopatologico in possibilità creativa di accedere alla dimensione simbolica e rappresentativa di stati interni. La psicoterapia mette il soggetto nella condizone di iniziare a riconoscere e nominare i suoi stati d’animo e le sue emozioni, spesso negate e congelate, portandolo verso la dimensione del sentire e del pensare.